Ho lavorato con diverse persone che sono state fortemente colpite dal comportamento passivo-aggressivo dei colleghi.
Stiamo parlando del tipico comportamento di chi non mostra i propri sentimenti, ma li trattiene. Si sentono a disagio nel comunicare e condividere i loro sentimenti ed evitano qualsiasi tipo di comunicazione sui problemi che potrebbero aver causato la loro reazione.
È un comportamento che alimenta il risentimento verso una persona o un gruppo di persone.
Una bassa autostima e un basso concetto di sé sono associati a questo tipo di comportamento.
Come si manifesta il comportamento passivo-aggressivo?
-la procrastinazione è in cima alla lista
-scegliere il silenzio come “comunicazione”
-negazione di informazioni importanti
-minare l’autorità altrui favorire pettegolezzi e dicerie
-usare il sarcasmo per mettere in imbarazzo i colleghi
-non permettere qualsiasi tipo di conversazione o discussione
-coprirsi dietro il “va tutto bene” mentre “non va niente bene”.
-non rispondere alle richieste altrui
-nascondere intenzionalmente la rabbia e l’ostilità, incolpando gli altri per le azioni sbagliate.
-evitare di dare una risposta diretta e usare molti “Come vuoi”.
-evitare la comunicazione diretta e personale e affidarsi a e-mail o messaggi vocali.
Come il comportamento passivo-aggressivo influisce sul posto di lavoro
Questo tipo di comportamento deriva da una bassa autostima, cova rabbia e ostilità e acquisisce una sorta di potere personale facendo pressione sugli altri o sui colleghi, o in qualche modo ferendoli.
Può avere un impatto sul morale di interi team e modificare il clima lavorativo creando un ambiente tossico.
Come affrontare il comportamento passivo-aggressivo
È estremamente importante neutralizzare l’effetto di questi comportamenti. Ma come?
La prima cosa da fare è riconoscere la dinamica e rimanere professionali e calmi in ogni caso, anche quando siamo provocati; non è facile, ma è necessario. È molto importante identificare e sapere con cosa e chi si ha a che fare. Ricordate che reagire alle provocazioni risponde alla esigenza di chi provoca, con questo tipo di comportamento passivo-aggressivo, la risposta, la reazione, diventano la ricompensa che cercano, quindi esercitarsi a rimanere composti perche’ reagire è gratificante per tale comportamento!
Tenete presente il vostro benessere e il fatto che meritate di essere trattati con rispetto. Riducete al minimo la vostra esposizione, ma se dovete lavorare regolarmente con una persona con questo comportamento cercate di monitorare le vostre parole nella comunicazione. Quando interagite direttamente, passate dal “tu” e dal “tuo” al “noi” e al “quando”, e de-personalizzate la conversazione. È importante padroneggiare alcune abilità di assertività per poter disinnescare la tossicità e ottenere una certa cooperazione.
È molto importante stabilire dei limiti e rispettarli. Il passaggio a comportamenti più assertivi potrebbe provocare qualche apparente contraccolpo, ma è bene continuare a farlo e, dopo qualche reazione, la risposta si normalizzerà.
Ricordate sempre che ognuno ha una storia e una propria percezione della propria storia e della propria esperienza e vissuto.
Portare alla luce l’ostilità nascosta è fondamentale
Assicuratevi di creare un ambiente che faciliti la comunicazione, dimostrate che il benessere dei vostri interlocutori vi interessa davvero, e incoraggiate e sostenete una ambiente dove la comunicazione sia incoraggiate e la vulnerabilità ammessa e apprezzata. In questo modo si crea e si sviluppa un ambiente psicologicamente sicuro, efficiente, efficace e sano.